Il business center OfficeNow ha deciso di farvi conoscere ed apprezzare tutte le meraviglie della nostra zona.
Dopo i primi due articoli grazie ai quali abbiamo apprezzato Castelseprio e Castiglione Olona, oggi vi vogliamo portare a Varese e precisamente al Sacro Monte di Varese.
I monti sacri nella zona del Varesotto, o più largamente, dell’Insubria hanno la loro maggior diffusione nel Cinque e Seicento. In questo periodo si è verificata una frattura tra la Chiesa Cattolica e la Chiesa Protestante attraverso la sua Riforma.
Il loro scopo era quello di un rilancio della Chiesa Cattolica, ricorrendo a una serie di percorsi o fortezze sacre.
Ma questa non è l’unica ragione che giustifica la realizzazione di tutti questi santuari nell’Italia settentrionale.
Le due principali e più profonde ragioni sono, anzitutto, quella di rendere disponibile al fedele l’arduo, se non impossibile, pellegrinaggio a Gerusalemme e ai suoi Monti Santi, sebbene in miniatura.
La seconda è quella della devozione. Un esempio tra tutti è proprio il Sacro Monte di Varese. Con le sue 14 cappelle permette al pellegrino di ripercorrere le tappe del Rosario.
Sul monte sopra Varese, narra la leggenda, sant’Ambrogio sconfisse, nel IV secolo d.C., gli ultimi seguaci eretici e riformisti e donò al piccolo oratorio in costruzione un altare ed una statua lignea raffigurante la Madonna Nera.
Ma come si formò il monastero e come nacque l’idea delle cappelle? Nel 1452 Caterina Moriggi da Pallanza si ritirò proprio in cima al Sacro Monte di Varese. Nel giro di poco tempo, venne raggiunta da altre sorelle che concorsero alla fondazione del monastero che è ancora attivo.
Nei primi del Seicento, proprio una di queste suore, Tecla Maria Cid, ebbe l’idea di costruire una cappella di sosta verso metà percorso, in modo che i fedeli potessero soffermarsi e riprendere fiato prima di raggiungere il Santuario.
Il frate cappuccino Giovan Battista Aguggiari venne a conoscenza di questo progetto ed, entusiasta, decise di trasformarlo in qualcosa di più ambizioso. Per fare ciò iniziò una campagna di raccolta fondi per realizzare un vero e proprio percorso devoto che riproducesse i quindici misteri del Rosario. In questo modo pensava di dare una risposta forte e tangibile alla Controriforma che dilagava in tutta Europa.
Tutta la popolazione, dai piccoli artigiani, ai grandi Signori della zona, contribuì alla costruzione di quest’opera. Chi poteva offriva il proprio lavoro, altri offrivano quanto nelle loro possibilità . La leggenda narra che una fanciulla donò le scarpette nuove che aveva acquistato con tanti sacrifici.
Non perdete le prossime puntate nelle quali OfficeNow business center vi farà scoprire passo passo tutte le cappelle e il percorso religioso del Sacro Monte di Varese.